Guida alla scelta della protezione solare migliore per la pelle

Il solare perfetto esiste, basta saperlo scegliere! Vale anche in questo caso il mio consiglio di non acquistare la protezione solare in base al passaparola. Quando si tratta di solari non é solo una questione di fototipo… “Se la mia amica con la pelle scura si è trovata bene con la protezione 20 della marca X, allora a me basterà comprare la crema dello stesso brand con SPF maggiore perché ho la pelle più chiara”. Eh no, non funziona così! Ecco, questo articolo sarà una guida che ti aiuterà nella scelta della protezione solare migliore tra le tante in commercio.

Nella scelta della protezione solare devi certamente tenere conto del colore della pelle (clicca qui per scoprire l’SPF adatto alla tua carnagione) ma anche della tipologia cutanea, della sede di applicazione e, soprattutto, della formula cosmetica. Ci sono solari davvero per ogni occasione, esigenza o “gusto”. C’è la crema corposa e ricca per pelle secca, c’è il gel dal tocco asciutto, c’è lo spray che si applica rapidamente e si assorbe in fretta… e poi latti, creme fluide, acque, oli. Insomma una miriade di texture e finish. A prescindere da questi fattori la formula deve contenere precisi ingredienti cosmetici che fanno la differenza tra un solare davvero buono ed efficace ed uno no.

Ci sono cosmetici formulati con più attenzione rispetto ad altri: si va dalle formule più rispettose dell’ambiente; alle formule basic con filtri di vecchia generazione; a quelle arricchite da attivi idratanti o seboequilibranti e con filtri innovativi; ai solari che oltre a proteggere esaltano ed intensificano l’abbronzatura. Quando si sceglie la protezione solare migliore per la propria pelle bisogna prendere in considerazione tutte queste caratteristiche.

Le caratteristiche generali che deve avere un buon solare

Un buon solare, al giorno d’oggi, é tale se: è efficace anche quando applicato in quantità inferiori rispetto ai test di laboratorio; é fotostabile; è water resistant; ha una bassa capacità di penetrazione cutanea; é arricchito da ingredienti antiossidanti ed emollienti; é proposto in diverse texture e finish (quest’ultima caratteristica é importante per far fronte alle diverse esigenze cutanee); garantisce una protezione ad ampio spettro (ovvero protegge da UVB, UVA, IR).

Una pelle grassa o a tendenza acneica, per esempio, avrà bisogno di una protezione solare molto efficace ma senza rinunciare alla leggerezza: ecco che la texture del cosmetico dovrà essere impalpabile, facilmente assorbibile ed una buona base per il trucco. Allo stesso modo, un solare destinato al corpo ed ai bambini deve garantire un’alta protezione però senza ungere o risultare appiccicoso facendo attaccare tutta la sabbia. Non vogliamo che i nostri bambini somiglino a delle cotolette impanate. 😉

Guida alla scelta degli ingredienti che deve contenere una buona protezione solare

Siamo in un’epoca in cui da un solare si può e si deve pretendere molto. Saprai che gli ingredienti chiave di un solare sono i filtri UV (in questo articolo ti ho parlato in maniera approfondita dei filtri chimici e fisici più usati) ma non ci sono solo i filtri. Nella scelta di un solare non ci si deve soffermare soltanto su di essi. Affinché siano rispettate le caratteristiche elencate nel precedente paragrafo é necessario che, oltre ai filtri, il solare contenga booster, antiossidanti, filtri naturali. Ma analizziamo singolarmente queste categorie di ingredienti cosmetici.

guida alla scelta della protezione solare
Protezione solare ad ampio spettro, texture impalpabile, filtri UV di ultima generazione, arricchita da antiossidanti, SPF booster ed idratanti

I filtri solari

I filtri solari possono essere sia fisici che chimici. I primi non sono più sicuri dei secondi e viceversa. Non é l’origine dei filtri a dover preoccupare quanto la loro capacità filtrante, la loro permeabilità cutanea e la loro stabilità. I filtri di un buon cosmetico devono essere fotostabili e ci deve essere la giusta associazione di filtri UVA ed UVB affinché sia garantita un’azione ad ampio spettro. L’ideale sarebbe l’impiego di filtri che garantiscano anche una protezione dagli IR. Per quanto i filtri “nano” possano avere indubbi vantaggi, non li consiglio. Consiglio invece solari che contengono filtri di nuova generazione e, per quanto possibile, ecosostenibili. Questo però dev’essere un parametro di valutazione secondario.

I filtri solari di nuova generazione, per le loro caratteristiche chimiche, hanno un profilo tossicologico migliore rispetto ai “vecchi” filtri chimici e sono adatti anche alla cute dei più piccoli per la loro scarsa capacità di penetrazione cutanea. Tra i filtri chimici migliori per fotostabilità, miglior profilo tossicologico, maggiore sicurezza per adulti e bambini ed ampio spettro d’azione ci sono Bis-Ethylhexyloxyphenol Methoxyphenyl TriazineTerephthalylidene Dicamphor Sulfonic Acid ed Ethylhexyl Triazone. Si anche ai filtri fisici Biossido di Titanio ed Ossido di Zinco ma NON in formato nano. Nella forma “non nano” è meglio se sono combinati con i filtri chimici, da soli potrebbero non garantire una protezione uniforme.

spf Booster

Rientrano nella categoria dei booster quegli ingredienti cosmetici che migliorano e rafforzano l’azione dei filtri solari rendendo il cosmetico più efficace. Si tratta, nello specifico, di SPF booster. Nella scelta della migliore protezione solare, dal punto di vista formulativo non possono quindi mancare gli emollienti (esteri grassi come C12-15 Alkyl Benzoate o Octyldodecyl Neopentanoate) o i copolimeri filmanti (PVP o Styrene/Acrylates Copolymer). I primi solubilizzano e disperdono i filtri solari aumentandone l’efficacia. I secondi incrementano la protezione solare perché agiscono disperdendo le radiazioni ultraviolette e mantenendo i filtri in superficie. Sono ingredienti cosmetici che da soli non avrebbero potere filtrante nei confronti dei raggi UV. Essi lavorano in sinergia con i filtri fisici e chimici amplificando la loro azione. Introducendo questi booster c’è la possibilità di utilizzare una minore concentrazione di filtri solari, con il vantaggio che il rischio di tossicità dei filtri sia ridotto.

Antiossidanti e FILTRI NATURALI

Un buon solare contiene, infine, antiossidanti ed i cosiddetti filtri naturali, ovvero sostanze di origine vegetale che sono già dotati un fattore di protezione solare, seppur minimo. Vitamina E, vitamina C, estratti d’uva, sono tra i migliori e più potenti antiossidanti utilizzabili in ambito cosmetico. Contrastano l’azione dei radicali liberi riducendo lo stress ossidativo indotto dalle radiazioni solari. La vitamina C è anche un SPF booster per la sua capacità di aumentare la protezione nei confronti dei raggi UVB. Olio di carota, l’olio di semi di lampone, Curcuma, burro di Karitè sono filtri UV naturali (hanno SPF molto basso, circa 5): lavorano in sinergia con i filtri garantendo un’efficace protezione, nutrimento alla pelle ed in più intensificano l’abbronzatura. Il tuo solare preferito non contiene antiossidanti o non li contiene in buone quantità? Ho la soluzione: applica prima del solare un siero alla vitamina C.

Un buon solare può essere ecosostenibile?

Concludo questa guida alla scelta della protezione solare migliore con una domanda che mi viene frequentemente rivolta sull’ecosostenibilità dei solari. Sarebbe l’ideale, ma non si può avere un solare 100% ecocompatibile e, in tal senso, i filtri fisici non sono da preferire ai filtri chimici perché anch’essi sono inquinanti.

Anche se un solare pienamente rispettoso dell’ecosistema marino non é ottenibile, si può avere qualche accortezza nell’evitare l’impiego di quei filtri con un impatto ambientale più devastante (i più discussi sono filtri di vecchia generazione come Octocrylene, Benzophenone-3, Octyl Metoxycinnamate). Non sono solo i filtri a rappresentare un problema per l’ambiente ma anche eccipienti scarsamente biodegradabili come siliconi, paraffina e derivati del petrolio, microplastiche e propellenti (nel caso dei solari spray). Anche il packaging ha un notevole impatto sull’ambiente e dovrebbe essere scelto con attenzione nonché smaltito correttamente dal consumatore. Un buon solare potrà dare un minuscolo contributo nel corretto mantenimento dell’ecosistema marino se non conterrà le suddette sostanze, però non salverà la flora e la fauna marina.