Regolamento UE 2023/2055: il divieto delle microplastiche nei cosmetici

Bellezza 100% sostenibile? Non si può ancora dire, ma grandi passi si stanno muovendo. La crescente consapevolezza ambientale ha portato ad una maggiore attenzione sulle microplastiche, minuscoli frammenti di polimeri presenti in una vasta gamma di prodotti, compresi i cosmetici. Questi minuscoli frammenti non si degradano, bensì si accumulano nell’ambiente e causando danni agli organismi viventi. In risposta a queste preoccupazioni, la Commissione europea ha emanato, lo scorso 25 settembre 2023, il Regolamento (UE) 2023/2055 che stabilisce, seppur con varie eccezioni, disposizioni cruciali per ridurre l’impatto delle microplastiche sull’ambiente. Le microplastiche in alcune tipologie di cosmetici a risciacquo erano già state vietate in Italia dal 1° gennaio 2020. Ne ho parlato in questo articolo. Tuttavia, il regolamento (UE) 2023/2055 dell’Unione Europea estende il divieto a tutti i cosmetici, inclusi quelli “da non risciacquare”. Ciò significa che il divieto ora si applica anche a prodotti come trucco e prodotti per la cura della pelle e dei suoi annessi.

Il regolamento, evidenziando la preoccupazione per la diffusa presenza di microplastiche che possono derivare dalla frammentazione di rifiuti di plastica più grandi o essere intentionalmente aggiunte ai prodotti cosmetici, ha introdotto una serie di novità interessanti e sostenibili, a difesa dell’ambiente. In questo articolo esploreremo le implicazioni di questo regolamento per l’industria cosmetica e come il settore si sta adattando per abbracciare una bellezza sempre più sostenibile.

La definizione di “microplastica”

Il regolamento, tra le varie cose, fornisce una definizione più precisa di “microplastica”. Il regolamento definisce la microplastica come “un polimero sintetico con un diametro di 5 millimetri o meno”. Questa definizione è più precisa di quella utilizzata in precedenza, che si riferiva semplicemente a “particelle di plastica di piccole dimensioni”. In quanto composti da polimeri ed alluminio, ad essere banditi sono anche i glitter, ovvero i cosmetici contenenti glitter.

divieto microplastiche nei cosmetici
Molti prodotti per il make up contengono microplastiche: sono impiegati in quanto presentano svariati benefici sia dal punto di vista funzionale che estetico. Anche nel mondo vegetale e minerale esistono tuttavia alternative interessanti.

Divieto delle microplastiche nei cosmetici: le iniziative UE

L’Unione Europea, riconoscendo l’urgenza della situazione ha adottato, tra le varie strategie in diversi campi, la riduzione del 30% delle microplastiche entro il 2030. Il regolamento mira a vietare l’uso di microsfere nei cosmetici, detergenti e prodotti per l’igiene e la cura della persona, con scadenze specifiche per diversi settori. L’industria cosmetica è chiamata a riformulare i propri prodotti, eliminando gradualmente l’uso di microplastiche. Per i prodotti cosmetici “da sciacquare” e “da non sciacquare”, sono previsti periodi transitori per permettere alle aziende di allinearsi con le nuove disposizioni.

I periodi di transizione: le date previste per il divieto delle microplastiche nei cosmetici

  • Per i cosmetici “da sciacquare”, come i saponi, gli shampoo, i bagnoschiuma, i latte detergenti, i dentifrici, il divieto di introdurre microplastiche entra in vigore il 17 ottobre 2027.
  • Per i cosmetici “da non risciacquo”, come i prodotti skincare (creme, sieri, lozioni), le microparticelle di polimeri sintetici da utilizzare per l’incapsulamento delle fragranze e i cosmetici per l’haircare il divieto entra in vigore il 17 ottobre 2029.
  • Per i cosmetici non a risciacquo diversi da quelli per la skincare e l’haircare, quali prodotti per le labbra e le unghie o il make up, soprattutto quello destinato agli ambienti professionali, il divieto entra in vigore il 17 ottobre 2031.

Per alcuni prodotti, quindi, è stato proposto un periodo transitorio di 12 anni affinché il divieto di introdurre microplastiche nei cosmetici diventi effettivo.

Per incentivare la sostituzione tempestiva delle microplastiche nei prodotti cosmetici, la Commissione ha stabilito che i prodotti contenenti microplastiche immessi sul mercato dopo il 17 ottobre 2031 devono fornire ai consumatori la dichiarazione in etichetta “Contiene Microplastiche”. Ciò mira a informare i consumatori sulla presenza delle microplastiche al fine di promuovere la scelta di prodotti più sostenibili.

Perchè un periodo di transizione di 12 anni? Impatti economici e sostenibilità

L’analisi socioeconomica evidenzia che la riformulazione dei prodotti per il trucco, le labbra e le unghie comporta costi più elevati rispetto ad altri cosmetici. Pertanto, la Commissione ritiene giustificato un periodo transitorio più lungo per agevolare l’adozione di alternative sostenibili e ridurre l’impatto economico sul settore. La Commissione ha tenuto anche conto del fatto che i prodotti per il trucco, quelli per le labbra e per le unghie contribuiscono in maniera minima alle emissioni complessive. 

conclusioni

Il regolamento dell’Unione Europea del 2023 rappresenta un passo significativo verso la riduzione dell’impatto delle microplastiche nell’industria cosmetica. La transizione verso cosmetici privi di microplastiche non è solo una necessità normativa, ma un impegno verso una bellezza responsabile e sostenibile. Il regolamento non fa riferimento solo ai cosmetici, quindi vedremo via via ridursi anche gli imballaggi ed i packaging plastici. Tu cosa ne pensi? Lascia un commento per dirmi la tua opinione, seguici su Instagram e Facebook ed attiva le notifiche per non perderti i nuovi articoli del martedì  😀 

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